Sinistra italiana rompe con Renzi. E Zedda, muto?

6 Gennaio 2016
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Amsicora

Non ditemi che la Sardegna non è una Regione speciale, anzi specialissima… al limite dell’indipendentismo! Sinistra italiana, in cui SEL è confluita, ha aperto una dura polemica con Renzi e il PD sulle amministrative, e qui, nella nostra Isola felice, SEL non solo esiste e resiste… ma è in perfetta sintonia col PD.  E non fa verbo per spiegare. Non vi sembra speciale tutto questo?!
Proprio l’altro giorno, Alfredo D’Attorre, uno dei fondatori di Sinistra Italiana, intervistato da Affaritaliani.it, fa il punto della situazione sui rapporti nel Centrosinistra in vista delle elezioni amministrative della primavera. E dice: “Non c’è più l’automatismo del Centrosinistra. E’ Renzi con le sue scelte politiche ad aver abbattuto il Centrosinistra a livello nazionale. Dopodiché, a livello locale, si deciderà caso per caso sulla base della qualità delle singole candidature e dei singoli progetti amministrativi. Quindi non c’è né l’automatismo dell’alleanza con il Pd - e fa tenerezza francamente oggi chi immagina che la sinistra debba appoggiare il Pd a prescindere dopo tutto ciò che Renzi ha fatto in questi mesi - ma non vi è neppure un automatismo per cui sulla base di posizioni romane si rompono le alleanze dappertutto“.
E così Sinistra italiana andrà per la sua strada sicuramente a Torino e a Bologna e, con ogni probabilità, anche a Roma e a Napoli. A Milano c’è attesa per la conclusione della vicenda delle primarie e poi la sinistra milanese valuterà. E a Cagliari? Il PD acclama Zedda, elogiato anche da Renzi nella conferenza stampa di fine anno; ma, di grazia,qui è diverso il PD o è diverso Zedda? Si può sapere in virtù di quali peculiarità locali, da noi, si fa il contrario di ciò che si fa a Torino e Bologna? E’ troppo chiedere a Massimo di adempiere ad un elementare dovere di chiarezza?
Ma non basta. Sinistra italiana, per bocca di D’Attorre, mette il dito sulla piaga: il referendum costituzionale. “C’è un punto di fondo: diventa sempre più chiaro che il referendum dell’autunno prossimo sarà, piaccia o no, un referendum a tutto su ciò che il governo Renzi ha realizzato in questi due anni. E lì bisognerà schierarsi in maniera chiara e netta. La possibilità di riaprire una prospettiva di Centrosinistra in Italia passa per una sconfitta del modello renziano“. E, qui chiedo scusa, non vorrei essere impertinente, ma posso chiedere a Massimo cosa farà. Direte: quella è politica nazionale, qui siamo alle amministrative cagliaritane. Certo, d’accordo, ma, di grazia, per me, come per tutti i comuni cittadini di sinistra, la difesa della Costituzione è dirimente. Non ho diritto a sapere cosa pensa di questa questione decisiva chi aspira ad avere anche il mio voto?
D’altronde, in questo, la penso come Sinistra italiana. Sentite cosa dice ancora D’Attorre: “il referendum del prossimo autunno è l’appuntamento decisivo. La campagna referendaria sarà per noi di Sinistra Italiana anche la campagna fondativa del nuovo partito perché in quel referendum si misureranno con tutta evidenza due idee di democrazia e due idee di società. Tutti vedono che c’è un legame strettissimo tra la restrizione degli spazi di partecipazione democratica, che è insita nel modello renziano, e la riduzione dei diritti sociali e del lavoro. Il modello renziano esclude sul piano democratico perché vuole escludere anche sul piano sociale. Sarà un grande pronunciamento popolare e spero che anche le forze della sinistra Pd fino al referendum possano maturare una presa di distanza più netta dal renzismo. Una vittoria di Renzi sarà solo di Renzi ma una sconfitta di Renzi, che reputo lo scenario più probabile, rischia di essere anche la sconfitta definitiva di chi ha accompagnato Renzi in questo percorso“.
Questa, riassumendo, la linea politica di Sinistra italiana, una linea chiara e condivisibile, specie sulla difesa della Costituzione e dei diritti del mondo del lavoro. E tu, Massimo, che ne pensi? E’ dirimente anche per te il referendum? Comunque, tu, come esponente importante di SEL in Sardegna, non ritieni di doverci una spiegazione? Non pensi di avere il dovere di dirci con chiarezza come ti collochi in questa delicata fase della vita della sinistra italiana. Sei con Sinistra italiana o, insieme a Uras & C., sei per conto tuo? Abbiamo noi il diritto di conoscere la tua posizione politica mentre ti candidi a sindaco, chiedendo il nostro voto? Possiamo votare un Sindaco che - come le mitiche scimmiette - non vede, non sente, non parla?

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